Nosu e is atrus, un anno di cinema con i film che parlano di Cagliari e del mondo
‘Nosu e is atrus’, racconti che parlano di Cagliari, della Sardegna e del mondo. Al via nel capoluogo la seconda edizione della rassegna cinematografica in programma dal 25 maggio al 2 novembre 2022.
Inizieranno il 25 maggio a Cagliari e si concluderanno il 2 novembre gli appuntamenti al cinema organizzati nell’ambito della rassegna ‘Nosu e is atrus’ inserita tra le attività del premio Kentzeboghes organizzato dall’associazione culturale Babel.
La seconda edizione della rassegna cinematografica prevede cinque giornate di proiezioni con ingresso gratuito che daranno la possibilità di guardare, alla presenza dei registi, cortometraggi e lungometraggi parlati nelle lingue minoritarie. L’obiettivo degli organizzatori è quello di arricchire l'offerta culturale cittadina e promuovere lavori realizzati sia a Cagliari che nel territorio regionale e internazionale mettendo a confronto film che raccontano esperienze di vita legate alla città, ai personaggi e alla sua storia (Nosu) con altre pellicole che affrontano punti di vista simili in differenti luoghi della Sardegna e del mondo (is Atrus).
La prima giornata si terrà mercoledì 25 maggio al cinema Greenwich di Cagliari con la proiezione dei corti realizzati, nell’ambito del laboratorio scolastico di cinema “Kentzeboghes Iscola”, dagli alunni della scuola elementare “Riva” e della scuola media di Villamassargia.
Si proseguirà venerdì 10 giugno 2022 al Teatro Dante del centro di aggregazione sociale Exmè di Pirri con una serata incentrata su quattro film che raccontano la città di Cagliari. “12 aprile” (Antonello Deidda, 2021) mette insieme due giornate importanti della vita del capoluogo sardo distanti 50 anni: il 12 aprile 1970, quando il Cagliari vinse lo storico scudetto e il 12 aprile 2020 che segna l’avvio del lockdown a causa della pandemia. “Santamaria” (Andrea Deidda, 2021) invece racconta la storia vera di un giovane di Seui che negli anni d'oro della boxe, trasferitosi a Cagliari, si prepara al primo incontro della sua carriera. “L’uomo del Mercato” (Paola Cireddu, 2020) è incentrato sulla storia di Mario, un uomo che raccoglie le cassette del mercato ortofrutticolo di Cagliari per rivenderle a pochi centesimi. Le trasporta sulla schiena, a decine per volta. Sogna di ricevere da qualche benefattore una Apixedda usata. Tra gli atti intimidatori del vicino e la generosità del piccolo boss del quartiere, troverà, forse, il modo di riscattarsi. “Twilight” (Paolo Carboni, 2020), docu-clip musicale del brano del rocker cagliaritano Joe Perrino che racconta la Cagliari degli anni ’80. Girato durante il primo lockdown vuole essere un flashback di ricordi vissuti nella città, in un momento in cui era spettrale e deserta.
Si replicherà con la stessa programmazione dopo l’estate mercoledì 19 ottobre ma questa volta al cinema Greenwich dove il mercoledì successivo 26 ottobre ci sarà la proiezione del film “Ndoto ya Samira - Il Sogno Di Samyra” (Nino Tropiano, 2020), premio Maestrale come miglior lungometraggio al Babel Film Festival 2021. Il regista pugliese racconta (in lingua swaili) una storia di emancipazione femminile che vede protagonista Samira, una giovane donna originaria di Nungwi, un villaggio di pescatori situato nell’isola di Zanzibar, a largo della Tanzania.
Il 2 novembre 2022 verranno proiettati i due migliori cortometraggi del Babel film festival 2021: ‘Mira sa dì’ (Andrea Cannas, 2021) racconta una storia vera d’amore e di giustizia ambientata a Mogoro, nel 1930, sullo sfondo delle repressioni del regime fascista. Male Fadau (Matteo Incollu, 2020), è un fantasy thriller ambientato a Baunei nel 1942, in piena seconda guerra mondiale, con al centro una delle figure archetipiche dei paesini sardi, il cosiddetto “pazzo di paese”. L’ultimo corto in programma sarà Inferru (Daniele Atzeni, 2019), ambientato in un ex zona mineraria del Sulcis-Iglesiente, nella seconda metà del 1900, dove un anziano minatore, travolto da una frana mentre sta minando una galleria, racconta il mondo di Inferru attraverso un monologo esistenziale.
La rassegna si inserisce fra le attività collaterali della quinta edizione del Premio Kentzeboghes che è sostenuto dalla fondazione Banco di Sardegna, dalla Regione Sardegna, con il patrocinio del Comune di Cagliari e della Città Metropolitana, con la collaborazione con la Sardegna Film Commission. La direzione artistica è curata da Paolo Carboni.